Tutte le interviste lo inquadrano come un attore comico, carico di verve e soprattutto un vero donnaiolo, trasferendo la sua immagine cinematografica a quella privata. C’è da dire che se uno non avesse mai conosciuto la sua faccia, lo riconoscerebbe di certo per la sua voce, cadenzata di accento romagnolo. Andrea Roncato passa così al cinema. Famoso per essere il donnaiolo dai lunghi capelli ricci, scamiciato, che risponde di getto alle donne ed è sempre pronto con una battuta agli uomini. Kitsch, rutilante e pop – e forse nel privato più esistenziale – è un attore popolarissimo e assai commerciale che è passato, assieme all’amico e collega Gigi Sammarchi, dalla porta della commedia, lasciando un segno indelebile negli anni Ottanta.

In primis, fu l’incontro con Gigi Sammarchi, dove si impose nel simpatico ruolo della mamma, adornato di una vestaglia fuxia e con i ferri da maglia sempre in mano, dove raccontava al pubblico le sue disavventure con il marito e col figlio, interpretato per l’appunto da Sammarchi. Dopo anni di esibizioni nei locali come cabarettisti e cantanti di pianobar – facevano parte del gruppo musicale I ragazzi della nebbia -, nel 1977 debutta alla Rai con lo spettacolo legato alla Lotteria Italia “Io e la befana”, assieme a Raimondo Vianello e Sandra Mondaini.

Tutto inizia negli anni Ottanta con Qua la mano (1980), pellicola di Pasquale Festa Campanile che vede Roncato e Sammarchi lavorare accanto a Lilli Carati, Mario Carotenuto, Adriano Celentano, Philippe Leroy, Renzo Montagnani, Enrico Montesano e Adriana Russo, mentre l’anno successivo sono nel cast della serie tv Tutto compreso. Molto spesso compagni di set di Christian De Sica, Massimo Boldi, Serena Grandi, Moana Pozzi – con la quale avrà anche una lunga relazione – e Gegia in commediole all’acqua di rose dove i due, di solito, interpretano i classici italiani alla ricerca del rimorchio facile, recitano nei film di Sergio Martino e di Carlo Vanzina, nel 1984 sono le spalle comiche di Loretta Goggi in “Hello Goggi”, ottenendo un grande successo anche nello show “Premiatissima” con Johnny Dorelli e Ornella Muti.
Nel 1986 entrano nel programma “Grand Hotel” accanto a Ciccio Ingrassia e Franco Franchi e l’anno dopo sono partecipano a “Festival” condotto da Pippo Baudo e Lorella Cuccarini e accanto a un altro due comico Zuzzurro e Gaspare, veri nomi di Andrea Brambilla e Nino Formicola. Ma saranno anche conduttori di programmi tv come “Sabato al circo”, “Le cose buone della vita” e “20 anni”. Avrà un grande successo il telefilm giallo Don Tonino (1988), dove Roncato avrà l’opportunità di interpretare per la prima volta nella sua carriera un ruolo drammatico, nei panni di un sacerdote che risolve dei crimini. Tuttavia, l’ottima prova interpretativa non lo spingerà a lasciare la commedia, anzi rafforzerà ancora di più la sua presenza al cinema nei primi cinepanettoni di Neri Parenti e di Enrico Oldoini, fra cui spicca un Vacanze di Natale ’91 (1991) con Alberto Sordi e Claudio Gora.

Negli anni a seguire, sarà soprattutto sul piccolo schermo con miniserie come La voce del cuore (1995) e fiction come Mamma, mi si è depresso papà (1996). Sposato nel 1997 con la showgirl Stefania Orlando, divorzia da questa dopo solo due anni, buttandosi sul lavoro che continuerà ancora a preferire il tubo catodico: il film tv La storia di Gigi 2 (1997), il telefilm I misteri di Cascina Vianello – dove indosserà per la prima volta una divisa da carabiniere -, Ladri si diventa (1998), Carabinieri (2002-2008) nel ruolo di Costante Romanò e La palestra (2003) e Crimini – Rapidamente (2006), emergendo come attore di secondo piano.

Rimane, fiore all’occhiello di questa sua carriera, la parte di Luigi nel film di Gabriele Muccino Ricordati di me (2003) con Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Nicoletta Romanoff, Monica Bellucci. E dopo aver girato L’allenatore nel pallone 2, accanto a Lino Banfi, nel 2011 è nel cast di due commedie: Almeno tu nell’universo e Il cuore grande delle ragazze, diretto da Pupi Avati.
Ma pochi sanno che Andrea Roncato ha la direzione artistica di un locale: il NAOMI a Marina di Montemarciano.

Sì può pregare anche con la musica più delle parole, perché la musica esisteva prima delle parole

Andrea roncato

TAGS:

Comments are closed.